709 disegni, 40 disegnatori, 3 batterie e una poesia condensati in un minuto. Questi i numeri del ventesimo capitolo di “Adesso Premium” progetto di video poesia di Mosè Previti.
Il tema di questa “Don’t call me peste” è l’epidemia di Covid19. Il video cita ironicamente la grafica infantile dei cartelli, dagli slogan e dai disegni che hanno accompagnato il lockdown italiano e che oggi appaiono nuovamente attuali.
“Don’t call me peste” è una provocazione ma anche una riflessione sull’epidemia di informazioni e i suoi effetti sulla psiche delle persone. Nonostante l’uomo viva in un universo tecnologico perfettamente razionale, egli è ancora totalmente umano, emozionale. “Don’t call me peste” è una poesia sulla paura, emozione che ha nella consapevolezza dell’ironia il suo acerrimo nemico.
Il progetto “Adesso Premium” iniziato nel marzo del 2018 ha visto il coinvolgimento di artisti, musicisti, amici e perfetti sconosciuti. Le poesie, dal linguaggio destrutturato e a tratti criptico, vengono realizzate saccheggiando il flusso di parole, suoni e immagini che l'autore “raccoglie” nel momento stesso in cui ha deciso di intraprendere la creazione. È il momento “premium”, l’adesso che l’artista sceglie come varco d'accesso per osservare l'energia che connette tutto, l’anima del mondo.
Tutte le poesie di “Adesso Premium” sono presenti sulla pagina facebook Mosepreviti e nella playlist “Adesso Premium” di youtube.
L’incontro corpo a corpo, la presenza fisica, l’attraversamento dello spazio naturale e urbano sono il focus della mia ricerca artistica e della mia esperienza critica e curatoriale. In questi anni di attività accanto agli artisti e da artista, ho destrutturato l’idea del programma come palinsesto dell’espressione. La mia attività di videopoeta, condensata nel progetto Adesso Premium, si fonda sulla relazione. Scrivo poesie a contatto con le persone, ascoltando le loro parole, i suoni della strada e del mondo tecnologico. È una sorta di rabdomanzia dell’intuizione, una ricerca dello spirito del mondo. Questa confidenza con il caos per me ha qualcosa di magico, attraverso le parole e le immagini mi occupo di raccontare il modo in un collage espressivo che manifesti tutti i fili invisibili che connettono le persone con l’ambiente e l’io con il mondo fuori. L’apertura prevede un’accettazione senza giudizio delle espressioni, una non valutazione estetica, quanto piuttosto un’esaltazione della vita al di là di una griglia intellettuale o culturale. Sono cose che si manifestano da sole, voci e immagini che nel momento dell’espressione si aprono a ulteriori sensi.
“Don’t call me peste”
Testo, Musica e Video: Mose Previti
Ft. Juan Clan
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Cesare sabato lo spazio sentiva il vuoto fuoco ma noi uniti noi donna Italia seduta sulla pietra belle ginocchia di osso nel punto ipocrita bacio mondiale Din Don Dan Don't call me peste sono ciechi che guidano
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Voce & Drums: Alessandro Silipigni
Disegni: Massimo Alessio, Gaia Barcellona, Federico Bonelli, Fabio Bruno, Mauro Cavarra, Simona Crisafulli, Piero Cucinotta, Alessandra Mammoliti, Giuseppe Morgana, Ida Panzera Antonino Previti, Pippo Previti, Rosanna Previti, RE, Paola Ruggeri, Laura Salzano Alessandro Silipigni, Vincio Siracusano, Gianmarco Vetrano, Fabio Vita e 19 avventori tra le città di Palermo, Messina, Bergamo, Milano, Monza, Roma, Frascati e Torino.
Mosè Previti è uno critico d’arte e artista. Ha curato e organizzato numerose mostre e cataloghi per artisti e organizzazioni pubbliche e private, ha scritto articoli e monografie, presentato libri, tenuto lezioni e seminari sull’arte e la fotografia. Musicista e autore di testi per il cinema e il teatro, è l’ideatore del progetto di poesia “Adesso Premium”, recentemente selezionato tra 300 partecipanti per mostra “Now and Then” della “The Exchange gallery” di Bloomsburg, Pennsylvania. Dal 2018 collabora con la fondazione olandese “Trasformatorio” per la progettazione e lo sviluppo di progetti culturali e sociali sul territorio europeo.
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