L’arte è un gatto blu e francamente penso non s’interessi a eventuali giustificazioni. L’arte è armata di contrasti, durezze impensabili sotto bugiarde delicatezze, pare una ragazza affabile, però ci sono spine sulle sue labbra. Anche l’arte di Bonanno Conti è animata da questi contrasti. Il suo linguaggio è insieme contemporaneo e primitivo, dolce e profondamente incisivo, melanconico e vitale. Una matrice pop per la sua arte è pensabile ma non esaustiva, certo le sue opere vivono in un presente caleidoscopico ma l’artista è eclettico nei mezzi espressivi e negli ingredienti che ha scelto per la sua lingua, originale e nettamente riconoscibile. Manichini metafisici in un bicchiere di coca cola, frantumati, shakerati rimontati in un mosaico di una futuribile Monreale: questo cocktail estetico ha una regia precisa e un segno forte molto strutturato che non lascia nulla al caso, impaginando immagini icastiche con una paletta cromatica post impressionista. Il reticolo che struttura alcune sue immagini ricorda le tessere dei mosaici e anche i più progrediti esperimenti neoplastici di Mondrian ma Bonanno Conti usa la sua intellettualità per narrare piuttosto che per spiegare. Di fatto, una certa tensione epica è ben presente in questo artista che nel suo lavoro, sia come pittore sia come scultore, si è nutrito delle suggestioni iconografiche del mito pagano e cristiano, spaziando, con il recente ciclo su Federico II, anche nella galleria dei “grandi” della storia. Non di rado il suo eclettismo sembra incalzare sospinto da una forte urgenza espressiva che trasmette alle opere anche una freschezza e una modernità che sono tra le caratteristiche principali dell’artista. In alcune composizioni dal ritmo meno incalzante, Bonnano Conti dispiega tutto il suo complesso apparato di riferimenti, moltiplicazioni e destrutturazioni dell’immagine che nelle libere sovrapposizioni creano soluzioni dall’eleganza inedita ma soprattutto dalla forte carica psicologica ed emotiva.
La tensione fra figurazione e astrazione anima questa immagini senza risolversi in un quieto equilibrio piuttosto rincorrendosi in un’animata e vivace relazione di rapporti che rendono sempre interessanti gli sguardi e le interrogazioni suscitate dalla loro fascinosa stranezza. I suoi ultimi lavori proseguono e rafforzano i principi di questa sfaccettata personalità con risultati via via sempre più pregnanti: dal mio punto di vista, in questi ultimi anni il percorso di Bonanno Conti ha raggiunto l’acme stilistico con numerose opere particolarmente valide, genuinamente in continuità con il suo laborioso percorso. Una parte di queste opere è qui raccolta coerentemente con la missione di Mutualpass che dalla salute e del benessere psicofisico ha fatto il manifesto attivo della sua azione sul nostro territorio.
Mosè Previti
Testo per la mostra di Antonello Bonanno Conti Per
"Arte in Laboratorio"
Dal 4 al 31 ottobre 2018
Laboratorio Mutualpass 2010 group
Messina
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