Pittura e fotografia, amici da sempre ma fino a un certo punto. Però nell’amichevole assunto di questa esibizione e soprattutto nelle opere in mostra, l’indagine impostata da Alessandro Calabrese, curatore dell’evento per Condominio, funziona perfettamente. Interessante la professorale, filosofica e ironica ricerca del memeclasta Young Agamben che fuori da Instagram produce degli oggetti visivi gradevoli. Eleganti le fotografie di Caterina Gabelli, la cui proposizione si nutre di una consapevolezza topologica dello spazio ben visibile nella scansione ritmica degli oggetti fotografati e nella sequenza unitaria delle loro allestimento. Questa consapevolezza è certamente uno modus della pittura tradizionale ma nella fotografia essa ha trovato uno strumento e uno spazio molto più grande per liberarsi. Le tele di Tilo & Toni mettono concettualmente in tensione il dialogo tra supporti e materiali giungendo ad interessanti esiti formali che sembrano quasi voler sovvertire l’assunto pessimistico di una suicidale irriproducibilità dell’aura. Le fotografie di una festa in maschera sono alla base delle opere su carta di Jure Kastelic. L’artista affronta il medium fotografico ripotandone la definizione figurativa ma riuscendo ad infondervi la vibrazione psicologica presente in molte sue opere. La fotografia è sottomessa dall’impronta umana della pittura: i contorni delle figure, seppur lineari, partecipano al dettato di una regia dai toni segretamente drammatici quanto intriganti, in grado di ipnotizzare lungamente lo spettatore. In definitiva, l’esito dell’indagine di questa mostra è molto interessante e, come le buone amicizie, meritevole di tutto rispetto.
Mosè Previti © 2022
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