Sappiamo che è possibile un Cristo danzante. Un salto sulla croce che il bronzo non tocca. L'uomo sulla croce non è inflitto, ma coscientemente splendente, nella carne rinsecchita, dolorosa ma vitalmente e dolcemente plastica, nella miseria, nello stomaco svuotato, nelle piaghe. Questo movimento di danza, in cui il corpo gotico è interamente animato da linee di tensione ideali, ha una fondale mistico nella luce che attraversa le vetrate dell'abside. La sostanza umana del Cristo sparisce in un bagno dorato, il sacrificio fa chiudere gli occhi, indistinta la figura transita nella nostra psiche. Tiburzi è stato eccellente, il suo Cristo è francescanamente presente, fortissimo nel dramma, bellissimo nel suo disfacimento che non si arrende al dolore totale, alla devastazione nichilista dello scandalo.
Il Crocifisso di Tiburzi è una delle opere d’arte sacra più importanti della città di Messina. La sua genesi è un documentato, scientifico e lungimirante processo di committenza guidato da una regia preparata e accorta cui hanno fatto sponda le istituzioni ecclesiastiche e politiche, fedeli, intellettuali, lavoratori e uomini e donne comuni in un coro organico che ancora oggi ha il suo risultato più commovente e straordinario nella grande figura bronzea che pende dalla croce sull’altare maggiore della chiesa di San Francesco all’Immacolata di Messina.
La sua realizzazione risale al 1993 ed è l’esito di un articolato progetto che ha in Giuseppe Fanara, all’epoca rettore del tempio di San Francesco, e in Pepé Spatari, noto operatore culturale cittadino, i due principali animatori. Il crocifisso di Tiburzi, nome d’arte dell’artista volterrese Fabrizio Ricciardi, venne collocato sull’altare maggiore della chiesa il 18 marzo del 1993. Proprio l’altare moderno, monumentale e potente era stato in qualche modo il suggeritore dell’impresa. Allestito sotto le volte gotiche di San Francesco dopo essere stato l’altare sul quale papa Giovanni Paolo II, in visita a Messina, aveva officiato la canonizzazione della Beata Eustochia (1988), con la sua sagoma ieratica e tuttavia avvolgente, aveva inspirato in padre Fanara il complemento di un Crocifisso che fosse “adeguato non solo alle esigenze architettoniche e alla sensibilità di un ambiente culturalmente attento ma anche alla memoria francescana e all’esigenza del culto”. Fu così avviato un concorso, presieduto dal Centro Italiano Promozione Rassegne d’Arte, il C.I.P.R.A. che nel 1991 invitò 200 artisti a produrre bozzetti e progetti per la creazione di un Crocifisso bronzeo. Alla chiamata risposero 134 artisti di cui 78 produssero e inviarono bozzetti e studi entro i termini prescritti. La giuria il 14 dicembre del 1991 selezionò dieci maestri finalisti per la produzione dei bozzetti plastici in scala 1:5 del futuro Crocifisso: Antonino Amore, Paola De Gregorio, Giuseppe Farina, Michela Giustolisi, Giovanni Guglielmo, Leone Sinibaldi, Giulio Tamburrini, Giacomo Tarantola, Tiburzi e Marcello Tommasi. I bozzetti furono esposti durante il mese di marzo del 1992, fu organizzato un convegno, Tiburzi venne ritenuto vincitore del concorso. Il momento fu particolarmente felice, parteciparono all’evento studiosi e intellettuali desiderosi di apportare il loro contributo ad un progetto di cui si percepiva già l’importanza culturale e devozionale. La figura del Cristo, alta tre metri, venne fusa sotto l’occhio dell’artista presso la fonderia Domus Dei Sud e installata sull’altare della Chiesa il 17 marzo del 1993.
Tutte queste informazioni sono ampiamente documentate in due volumi ottimamente curati da Pepé Spatari. Uno è dedicato al Convegno tenutosi a Palazzo Zanca e si chiama “Il Cristo dei Minori – Un crocifisso per la Chiesa di San Francesco All’Immacolata” (Intilla, 1992) l’altro “Il Crocifisso di Tiburzi – Per la chiesa di San Francesco all’Immacolata”. Inoltre, bozzetti plastici, progetti e documenti sono archiviati e custoditi nei locali del convento. Questo ingente e prezioso patrimonio è stato donato dai Frati minori conventuali al Comune di Messina per renderlo sempre fruibile a visitatori e studiosi grazie alla sua esposizione. Il lascito è molto importante e certamente ricco di ricadute che verranno sempre più apprezzati dalla comunità messinese e dai suoi turisti.
In questo senso, la mostra di 30 lavori selezionati tra i progetti proposti, vuole essere una sorta di saluto e un omaggio in grado di rinnovare i legami di fede e cultura che hanno reso possibile questa prestigiosa committenza. Grazie al contributo del gruppo MutualPass è stato possibile allestire la mostra di bozzetti scelti per le loro qualità estetiche e stilistiche nonché per la cura e la maestria con cui sono stati pensati e redatti dagli artisti partecipanti. In questo senso si è scelto di mettere in mostra i progetti più curati e originali cercando di dare una visione d’insieme di questo straordinario momento d’arte sacra che coinvolse la comunità cittadina e il mondo artistico nazionale. Qualità, diversità stilistica e organicità globale sono stati i criteri cardine per la vaglio delle opere in mostra. Per tale ragione si è scelto di esporre solo opere grafiche realizzate su carta, tralasciando l’ingente apparato fotografico dei bozzetti plastici l cui allestimento avrebbe richiesto risorse e tempo di molto superiori a quelle disponibili. Tuttavia, in mostra sono presenti anche i dieci bozzetti in scala 1: 5 prodotti dai succitati dieci artisti selezionati dalla commissione. Intenzione di questa curatela è valorizzare la molteplicità e la profondità di approcci degli artisti al di là di confronti e degli sviluppi all’interno dei progetti dello stesso artista (disegno - progetto - bozzetto), confronti che sono certo verranno approfonditi in altra sede. Naturalmente tutti i lavori sono stati realizzati nel 1991, data di avvio del concorso, per tale ragione l’anno non è indicato nelle didascalie. Sono certo che visitatori e fedeli si stupiranno per la grande immaginazione e la grande competenza tecnica e stilistica di questi lavori. Spero che questo evento stimoli in loro attenzione e partecipazione al grande valore storico e culturale del bellissimo Crocifisso di Riccardo Fabrizi.
Mosè Previti
Testo critico per la mostra "Il Cristo dei Minori"
Chiesa di San Francesco d'Assisti all'Immacolata di Messina
dal 8 giugno al 18 giugno 2018
Una produzione Mutualpass
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